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Horace Walpole: Il Progenitore del Gotico, Erudito e Saggista di Genio.

Nella luminosa Inghilterra del Settecento, un'epoca di razionalismo e di nascenti fermenti romantici, emerse una
figura di straordinaria poliedricità: Horace Walpole (1717-1797).
Nato a Londra il 24 settembre 1717, la sua vita fu sin da subito intrisa di un'aura di privilegio e d'influenza.
Egli era, infatti, il quarto e ultimo figlio maschio del celebre Sir Robert Walpole (1676-1745), l'uomo di Stato
che passerà alla storia come il primo, de facto, Primo Ministro della Gran Bretagna, una figura politica
di immensa statura che dominò la scena per oltre vent'anni.
Questa discendenza illustre fornì a Horace un accesso privilegiato ai circoli più elevati della società e della
cultura inglese, forgiando la sua acuta intelligenza e il suo spirito raffinato.
La sua esistenza si spense nella medesima capitale, il 2 marzo 1797, lasciando dietro di sé un'eredità non solo
letteraria, ma anche di erudizione e di squisito gusto.



Pompeo Girolamo Batoni. Ritratto di Horace Walpole.


+ Strawberry Hill House: Il Santuario del Sogno Gotico +

  La dimora di Horace Walpole non fu un mero luogo di residenza, ma un'estensione della sua anima creativa
e un laboratorio per le sue più audaci visioni.
Nel 1747, Walpole acquistò un piccolo terreno a Twickenham, nel Middlesex, sulle placide rive del Tamigi, non
lontano dal trambusto londinese.
Questa modesta proprietà fu l'oggetto di una trasformazione decennale e meticolosa, evolvendo sotto la sua guida
in quella che sarebbe divenuta l'iconica Strawberry Hill House.
Con una libertà creativa che sfidava le rigide convenzioni dell'architettura georgiana, Walpole la riplasmò
in una sontuosa, seppur fantasiosa, "villa neogotica".
Ogni merlatura, ogni pinnacolo, ogni vetrata istoriata e ogni stanza riccamente decorata, con un'opulenza che a
tratti rasentava il pittoresco, era un tributo alla sua ardente passione per il Medioevo, per l'antiquariato e per
un'estetica che celebrava il mistero e la grandezza del passato.
Fu tra le mura suggestive di Strawberry Hill, immerso in quell'atmosfera da lui stesso così accuratamente
orchestrata, che Walpole concepì l'opera destinata a inaugurare un genere letterario.

+ "Il Castello di Otranto": La Nascita del Romanzo Gotico +

L'anno 1764 segna l'annuncio di una rivoluzione letteraria.
Walpole pubblicò, inizialmente in forma anonima, il suo "Il Castello di Otranto: Una Storia Gotica" (The Castle
of Otranto: A Gothic Story). Fu un'impresa audace, quasi una sfida alle correnti letterarie allora dominanti.
Presentato in principio come la traduzione di un antico manoscritto italiano recentemente scoperto, il romanzo
rivelò ben presto la sua vera paternità e, con essa, la fondazione di un genere.

Walpole si prefisse il compito di fondere il "romanzo romanzesco"—ovvero l'elemento fantastico, il meraviglioso
e l'eroico delle antiche saghe cavalleresche—con il "romanzo moderno", caratterizzato da una maggiore attenzione
al realismo e alla profondità psicologica dei personaggi.
Il risultato fu una narrazione permeata di mistero, orrore e un'incessante presenza del soprannaturale.

    La Trama Dettagliata: ambientato nell'Italia medievale, all'interno del fatiscente Castello di Otranto, il
romanzo segue le vicende del tirannico principe Manfredo.
Egli è tormentato da un'antica e inesorabile profezia che minaccia la sua stirpe e il suo dominio.
La tragica e inspiegabile morte del figlio Corrado, schiacciato da un gigantesco elmo caduto prodigiosamente dal
cielo nel giorno del suo matrimonio, innesca una catena di eventi funesti.
Disperato, per assicurare la successione, Manfredo tenta di sposare Isabella, la fidanzata del figlio
defunto, nonostante la sua ripugnanza.
Questa decisione scuote le fondamenta del castello, scatenando una fuga disperata di Isabella e l'intervento
sempre più evidente di forze ultraterrene, manifestazioni spettrali e presagi funesti che culminano
in una rivelazione catartica e tragica.

    Gli Elementi Gotici Fondamentali: Walpole definì e cristallizzò gli archetipi che sarebbero divenuti pilastri
del genere, l'eroina perseguitata (Isabella), il villain tirannico e passionale (Manfredo), un castello
antico, isolato e labirintico, intriso di segreti e maledizioni, fenomeni soprannaturali (come ritratti che
sospirano e si muovono, armature che prendono vita, giganteschi apparizioni spettrali), profezie oscure e
una generale atmosfera di terrore psicologico e suspence.
Ogni dettaglio, dalle porte che sbattono misteriosamente ai lunghi corridoi bui, contribuiva a creare un senso
palpabile di oppressione e inquietudine, dove la ragione vacillava di fronte all'ignoto.

+ Oltre Otranto: Un Erudito e le sue Epistole Insuperabili +

Sebbene "Il Castello di Otranto" sia l'opera per cui è maggiormente ricordato, la produzione letteraria
di Walpole fu ben più vasta e diversificata, rivelando la sua profondità di erudito e la sua versatilità.

    Le "Anecdotes of Painting in England" (1762-1771): questo monumentale lavoro in cinque volumi
rappresenta una delle più importanti storie dell'arte inglese del XVIII secolo.
Basato sui manoscritti e le note collezionate dal pittore George Vertue, Walpole le ordinò, le annotò e le
pubblicò, fornendo un contributo inestimabile alla conoscenza dell'arte britannica.
La sua attenzione ai dettagli e la sua prosa elegante rendono l'opera non solo informativa, ma anche
estremamente piacevole alla lettura.

    "Catalogue of Royal and Noble Authors of England, Scotland, and Ireland" (1758): in quest'opera, Walpole
si dedicò alla compilazione di una lista di autori che provenivano dalla nobiltà o dalla famiglia reale, un'impresa
che univa la sua passione per la genealogia e la sua profonda conoscenza della letteratura e della storia.

    Le "Memoirs" e la Storiografia: Walpole fu anche un cronista acuto e perspicace della sua epoca.
Le sue "Memoirs of the Last Ten Years of the Reign of George II" e le "Memoirs of the Reign of
George III" offrono un resoconto vivido e spesso caustico della vita politica e sociale del suo tempo.
Sebbene scritte per essere pubblicate postume, rivelano la sua profonda conoscenza degli intrighi di corte e
delle personalità più influenti, fornendo una prospettiva unica e spesso critica.

    Le Lettere: forse il suo più grande e duraturo lascito, al di là del romanzo gotico, è la sua sterminata
collezione di corrispondenza.
Walpole fu uno dei più prolifici e brillanti epistolografi della storia letteraria inglese.
Le sue oltre 3.000 lettere, indirizzate a un vasto circolo di amici, aristocratici, intellettuali e
artisti (tra cui Horace Mann, Mary Berry e Madame du Deffand), sono un tesoro inestimabile.
In esse, Walpole non solo discute di politica, arte, letteratura e pettegolezzi sociali con arguzia e
ironia, ma offre anche un ritratto intimo e dettagliato della vita quotidiana del XVIII secolo.
La sua prosa epistolare è vivace, spiritosa e ricca di osservazioni acute, rendendole un piacere da leggere
e una fonte ineguagliabile per gli storici.

+ Eredità Complessa e Duratura +

Horace Walpole, dunque, non fu semplicemente l'autore di un romanzo che diede vita a un genere.
Fu un erudito di vasta cultura, un critico d'arte, uno storico, un politico (seppur non di primissimo piano)
e, soprattutto, un epistolografo di ineguagliabile talento.
La sua intuizione nel fondare il genere gotico, la sua visione architettonica nella creazione di Strawberry Hill
e la sua prolifica corrispondenza lo rendono una figura complessa e affascinante, un vero e proprio
pioniere che con la sua opera e la sua vita dischiuse le porte a un mondo di ombre e suggestioni che
ancora oggi affascina e inquieta l'immaginazione.



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