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La Dissertazione di Monsieur Bottineau sulla Nauscopia.

  Ecco a voi, signori e gentildonne, la pregevole dichiarazione del perspicace Monsieur Bottineau, il
quale ci illumina con la sua singolare scoperta:

"La Nauscopia, per dirla con franchezza, non è altra che quella sublime scienza atta a preannunciare
l'approssimarsi di vascelli o, per chi naviga, la prossimità della terraferma, benché a distanze considerevoli.
Tale cognizione, mi affretto a precisare, non scaturisce né dal moto ondoso, né da una vista acutissima, né
tantomeno da una percezione sensoriale arcana.
Bensì, essa è il frutto puro e semplice dell'osservazione sagace dell'orizzonte, il quale, per chi sa
leggerlo, palesa i segni inconfondibili della vicinanza d'un naviglio o della terra.

Quando un'imbarcazione si approssima alla riva o ad un'altra nave, un singolare 'fenomeno
atmosferico' – giacché la parola 'meteora' qui indica effetti o aberrazioni di natura atmosferica – si
manifesta nell'aria circostante.
Tale manifestazione, di particolare indole, è visibile a chiunque senza ombra di difficoltà.
Non è, bada bene, per mera casualità che cotesta 'meteora' e la comprensione delle sue molteplici
variazioni conferiscano certezza e validità alle mie previsioni.
Qualora mi si domandasse come sia possibile che l'avvicinarsi d'un naviglio alla terra possa
generare una simile 'meteora' nell'atmosfera, e quale affinità sussista tra fatti così apparentemente
disgiunti, io mi appello alla vostra indulgenza, giacché non posso che offrire una spiegazione parziale
del 'come' e del 'perché'.
È sufficiente che io abbia conseguito questa scoperta, senza esser vincolato a disvelarne il principio ultimo.
Cionondimeno, l'aver dedicato ben vent'anni a siffatto studio mi conferisce, oserei dire, il diritto di
disquisire sull'argomento, e questa, sappiate, è la mia ferma opinione.

La vasta distesa d'acqua del mare costituisce un immenso abisso, nel quale confluiscono
sostanze d'ogni foggia.
Gli innumerevoli animali marini, i pesci e gli uccelli, le piante e i minerali, decompongono le loro
spoglie nell'acqua, generando una perenne fermentazione della materia.
La presenza di tali gas si palesa con sufficiente agio all'olfatto, e al gusto sgradevole dell'acqua salina.
Questi gas, una volta combinati con l'acqua, permangono stabili finché le acque si mantengono quiete.
Ma allorché l'acqua viene posta in agitazione, sia da una furiosa tempesta sia da una massa che si
muove con violenza sulla sua superficie – una nave, per esempio – allora i vapori volatili, fino a quel
momento reclusi nelle profondità, si sprigionano, salgono alla superficie e avvolgono il naviglio
come un invisibile sudario.

Man mano che l'imbarcazione prosegue il suo cammino, questo involucro la segue, ingrossandosi via
via per nuove emanazioni.
Tali effluvi sono simili a molteplici piccole nubi che, gradualmente, si fondono l'una con l'altra fino a
formarne una più vasta, la quale si proietta in avanti, con un'estremità che lambisce la nave e l'altra
che si estende a notevole distanza.
Cotesti vapori, è bene precisarlo, non sono visibili a occhio nudo; sfuggono alla comune osservazione, poiché
composti da particelle di trasparenza cristallina.
Si perdono, infatti, tra gli altri fluidi che compongono la vasta atmosfera.

Tuttavia, non appena il naviglio incontra altri vapori omogenei, come quelli emanati dalla terraferma, allora
questa nube, fino a quel momento diafana e trasparente, acquista consistenza e colore per l'intima
mescolanza delle due colonne che si incontrano."
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